Robert Allen Zimmerman, nato a Duluth il 24 maggio del 1941, ha
di nuovo spiazzato un mondo che non avrebbe scommesso sulla sua vittoria.
Cari amici era tutta la settimana
che aspettavo il nome del vincitore del Premio Nobel per la Letteratura 2016 è
andato a Bob Dylan per aver "creato una nuova espressione poetica
nell'ambito della tradizione della grande canzone americana".
Che Dylan potesse vincere
un Nobel era nell'aria da tempo ma in pochi avevano previsto che il comitato
potesse decidere di estendere il prestigioso riconoscimento a un genere come la
musica 'pop' .
Le reazioni arrivano subito
da tutto il mondo. La prima che riesce a congratularsi è stata la presidente
del Cile Michelle Bachelet, anche dal capo della Casa Bianca Barack
Obama: "Congratulazioni a uno dei miei poeti preferiti, Bob Dylan, per un
Nobel ben meritato".
Ma i comenti arrivano anche
dal nostro paese nelle parole di Francesco
De Gregori “il riconoscimento definitivo che le canzoni fanno parte a pieno
titolo della letteratura di oggi e possono raccontare, alla pari della
scrittura, del cinema e del teatro, il mondo e le storie degli uomini".
Un tweet anche dal nostro
premier Matteo Renzi e dal Ministro dei beni e delle attività culturali
Dario Franceschini: "Il Nobel per la letteratura a BobDylan! Il padre
della canzone d'autore di tutto il mondo. Il portatore di valori per intere
generazioni".
Non tutti l'hanno presa
bene. Lo scrittore scozzese Irvine Welsh ha reagito con rabbia. Ha
scritto quindi una serie di tweet che hanno creato un'ondata di commenti.
"Sono un fan di Dylan, ma questo è un premio nostalgia mal concepito
strappato dalla prostata rancida di vecchi hippies balbettanti", scrive
l'autore di Trainspotting. Che continua: "Se sei un appassionato di
'musica', cerca la parola nel dizionario. Poi cerca 'letteratura', quindi
confronta le due cose".
Ma le reazioni più belle in
rete sono della gente comune, quella che Dylan ha sempre descritto.
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